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  • Mohamed Garibaldi

Rapporto dalla Somalia (autunno 2005)

Aggiornamento: 22 ott 2020


Nel 2005 abbiamo inviato in Somalia, in tempi successivi, medicine di prima necessità e un generatore. Questo è uno stralcio del rapporto che ci è stato inviato per informarci dell’arrivo e destinazione del carico:

Il materiale sanitario ed i medicinali (totale 36 scatole) è giunto al porto di Mombasa (Kenia), il 3 agosto. Il trasferimento, lo sdoganamento e la partenza della nave successiva diretta in Somalia, hanno richiesto ben due settimane e mezzo. Questo sia per la burocrazia del porto di Mombasa, sia per il sequestro di una nave mercantile lungo le coste della Somalia, che ha ritardato la partenza delle navi. Il materiale è giunto a Mogadisco il 30 agosto e io due giorni prima. Dopo aver preso visione del materiale, sono partito per la città di Balad il 5 settembre per preparare la comunità e il personale della mezzaluna Somala e per incontrarmi con gli anziani, le donne e le altre personalità del luogo.

La situazione sanitaria di Balad è complessa. Le principali patologie riportate sono malaria, Aids, Tbc e malattie respiratorie. C’è scarsità di medicinali e materiale sanitario in generale. Lo staff sanitario e i membri del comitato sanitario mi hanno informato che le medicine del primo invio (primavera 2005) sono state molto utili, data la qualità e le quantità. Il 6 settembre, il 95% del materiale del secondo invio è stato consegnato alla popolazione. Il generatore acquistato in loco, è stato consegnato e servirà per dare elettricità al laboratorio, al frigorifero dove si conservano i vaccini e per illuminare il posto sanitario. I responsabili della sicurezza del distretto e gli anziani, ci hanno assicurato sull’uso e custodia del tutto, come già fatto con il primo invio.

Il 6 settembre è stata fatta la consegna del rimanente 5% del materiale alla zona di Waberi, una delle aree più disagiate e povere della città di Mogadiscio. L’iniziativa è scaturita dal fatto che circa un mese fa, diverse famiglie sono state sfollate da scontri armati nella regione di Bay e sono confluite nella zona di Waberi. Così si è deciso di destinare una parte del materiale e delle medicine ricevute a questa gente.

Ancora una volta vi trasmetto i ringraziamenti e la gratitudine della gente di Balad, dei responsabili locali, delle donne e dei bambini che usufruiranno di medicine di qualità.

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