Finalmente di nuovo in Madagascar dopo quattro anni di assenza forzata.
È sempre l’impatto con un altro mondo, al quale ormai sono profondamente affezionata.
Sempre persone che ti accolgono e ti fanno sentire a casa.
Ogni volta faccio fatica ad accettare l’estrema povertà che vedo intorno a me e, consapevole di tutto quello che mi è stato dato, mi sembra di non riuscire a dare abbastanza.
Antananarivo sempre caotica, con un traffico ormai ingestibile e invivibile, ma in certi punti della città si intravedono pretese europee e un nuovo aeroporto nuovo di pacca... ma anche, sempre bambini e adulti che vivono in mezzo alla strada e chiedono l’elemosina per sopravvivere.
La strada principale del paese, e l’unica verso il Sud, è ormai in lunghi tratti quasi una pista, perché l’asfalto è costellato da profonde buche. Qualche anno fa, partendo da Antananarivo, arrivavamo a Isoanala in due giorni, ora ce ne vogliono tre, se non quattro.
Un’esperienza strana, quest’anno: tanta pioggia, anzi acquazzoni e straventi, che per fortuna a Isoanala non hanno fatto danni, ma che a Tulear hanno distrutto interi villaggi. Il ciclone Freddy!!
Perciò, finalmente acqua in abbondanza per i campi e tante rigogliose risaie… che significa non soffrire la fame. Ma in ospedale pochi pazienti, complice il brutto tempo e il richiamo del lavoro.
Purtroppo problemi tanti: le batterie in esaurimento, l’apparecchio del laboratorio da cambiare, l’ecografo che si è rotto, ecc…
Ma il nostro piccolo ospedale è sempre lì e le Suore anche… E le novità positive sono tante: una nuova giovane dottoressa, un dentista presente al bisogno, un pozzo che fornisce acqua potabile, ecc…
La nuova futura madre regionale del Madagascar suor Suzanne ispira fiducia e collaborazione.
Aggiungo un pensiero per i genitori affidatari: tanti bimbi ringraziano.
E arrivederci in Madagascar l’anno prossimo!!! Ma sarà un anno di grande lavoro per tutti, anche da qui!
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