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  • Marina e Marco

Sanità e acqua: un connubio indissolubile

In Madagascar l’accesso a strutture sanitarie che si possono definite tali, è al solo appannaggio di persone benestanti e degli stranieri. Il 75% della popolazione vive, infatti, al di sotto della soglia di povertà e a loro sono destinate strutture fatiscenti definite, molto impropriamente, ospedali. La situazione è diversa nel nostro centro di Isoanala, unica struttura funzionante in 42 mila Km quadrati di territorio. Qui, grazie all’opera dello staff locale ormai ben rodato e dei volontari italiani, trovano possibilità di buone cure malati provenienti da un bacino di utenza ampio e ovviamente, indipendentemente dal loro reddito.


L’ospedale, inoltre, essendo costruito sul territorio della Diocesi, è zona rispettata e protetta; tanto che nei 15 ettari di terreno, di cui 6 utilizzati per l’ospedale e per le case famiglie dei pazienti ricoverati, vengono custoditi anche capi di bestiame e vivono famiglie in fuga dai villaggi andati a fuoco a causa delle lotte tra forze governative e persone che si sono trasformate in banditi a causa dell’estrema povertà e che imperversano, portando distruzione e uccisioni.


Altra problematica emergente, riguarda la siccità, che negli ultimi anni è una costante nella vita, non solo di questo paese ma di molti paesi africani.


Non esiste più una vera stagione delle piogge aspettata da sempre, con grande speranza, dai malgasci, soprattutto nel sud del paese (la parte del paese più arida). Il suo arrivo voleva dire poter coltivare il riso, alimento principe della dieta locale e sfamare la propria famiglia. Adesso le piogge nel sud, arrivano tardi e sono di modesta entità, mentre al nord (da sempre la parte del paese meno arida) arrivano improvvise sotto forma di tifoni provocando inondazioni e disastri che distruggono le coltivazioni.


La siccità si ripercuote su agricoltura, allevamenti e salute. In queste condizioni, le malattie, specie quelle tropicali trovano terreno fertile.


Nel sud le sorgenti d’acqua, i fiumi si stanno asciugando. Isoanala è attraversata da un fiume da cui il villaggio prende il nome e che da sempre si riempiva anche straripando durante la stagione delle piogge e riusciva poi a fornire acqua al villaggio, per tutto l’anno.


Adesso la sua portata si è ridotta in modo drammatico e specie nella stagione secca è poco più di un fiumiciattolo.


La principale fonte di acqua vieni quindi a mancare. Per questo tra le prossime iniziative c’è la costruzione di un pozzo armato che servirà sicuramente al nostro ospedale, dove, senza acqua, non si possono erogare cure, ma anche alla gente che vive nei dintorni del centro stesso.


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