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  • Marco Sanlorenzo

Rapporto World Bank: si aggrava la situazione del Madagascar!


Bambino malnutrito curato a Isoanala nel nostro ospedale

L'ultimo rapporto della Banca Mondiale (World Bank) relativo alla situazione socio-economica del Madagascar pubblicato nel mese di giugno 2022 presenta un ulteriore aggravarsi della

situazione generale nella grande isola.


La popolazione stimata dalla Banca Mondiale in tutta la nazione è di 25,6 milioni di abitanti (su una superficie di 587.000 chilometri quadrati): di questi, circa 7,8 milioni di persone si trovano in uno stato di insicurezza e questo significa che quasi un terzo della popolazione è allo sbando e alla fame!


L'indice di povertà è stabilito dalla Banca Mondiale come possibilità di avere a disposizione l'equivalente di 1,9 dollari al giorno per la sopravvivenza della singola persona: nell'ultimo

rapporto, circa l'81% della popolazione totale del Madagascar vive al di sotto di tale limite e nelle regione Sud Madagascar tale percentuale sale a circa il 90%.


Il 40% dei bambini sotto i 5 anni di vita soffre di ritardo della crescita (circa 1,7 milioni di

bambini!), il 97% dei bambini con età di 10 anni non è in grado di leggere e comprendere un breve testo dedicato e redatto in base alla loro fascia di età e l'abbandono degli studi nel percorso delle scuole primarie è elevato, circa il 40%.


Il Programma Nazionale di Protezione Sociale che è stato attivato recentemente è in grado di garantire dei servizi minimi solo al 6% dei soggetti estremamente poveri.


La situazione socio economica è peggiorata in seguito alla guerra Russo-Ucraina: il Madagascar è un importatore di petrolio e i prezzi del carburante sono schizzati alle stelle determinando una grave penuria e problemi di spostamento tra le varie località; nel contempo sono aumentati i prezzi delle derrate alimentari con ulteriori problemi per i più poveri.


Alla fine del rapporto della Banca Mondiale si segnala come il Madagascar, insieme all'Etiopia, siano i due paesi africani con la più grave crisi alimentare destinata ad aggravarsi nel corso dei prossimi mesi a causa della situazione economico politica mondiale.


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