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  • Marco Sanlorenzo

Madagascar: le novità dell'ultimo mese


Nel mese di aprile la situazione economica e sanitaria del Madagascar ha avuto un ulteriore importante peggioramento.


In un solo mese la valuta locale (Ariary) ha perso quasi il 10% rispetto all'Euro e questo vale ormai oltre 4800 Ariary contro i 4500 dei precedenti 30 giorni. Parallelamente il costo al dettaglio del riso, alimento base della popolazione, nei centri abitati ha superato i 4000 Ariary al kg, obbligando a una maggiore indigenza e fame molte famiglie già disastrate.


La Banca Mondiale ha pubblicato alla fine di aprile un breve rapporto intitolato "Perché la povertà persiste in Madagascar e come interrompere il circolo vizioso?" con dati disarmanti!


Nonostante la sua biodiversità, i terreni agricoli, le potenzialità turistiche, il più esteso litorale d'Africa e la popolazione giovane con un eccellete potenziale di crescita economica, il Paese è uno dei più poveri della terra! Negli ultimi 10 anni (dal 2012 al 2022) la percentuale della popolazione che vive al di sotto della soglia della povertà (meno di un euro al giorno!) è aumentata globalmente dal 72,5% al 75,5% (ma è giusto ricordare che nelle regioni del sud tale percentuale arriva ad oltre il 90%).


Il 90% della popolazione è dedita ad attività agricole con una scarsa produttività legata all'utilizzo di obsolete tecnologie, alla difficile accessibilità ai mercati (basta pensare allo stato disastroso delle vie di comunicazione interne), all'educazione deficitaria. L'indice del capitale umano in Madagascar è di 0,39, uno dei più bassi al mondo e questo significa che molti bambini malgasci non diventeranno degli adulti produttivi.


A tutto questo si aggiungono situazioni che non possono essere impedite o risolte in tempi brevi: il passaggio sistematico dei cicloni (quattro, in media, ogni anno) con disastri nella produzione economica e con ripercussioni pesanti sul PIB (1% all'anno, valore elevatissimo per un Paese così povero!) e con un impatto diretto sui consumi della popolazione (nel solo 2022 il consumo medio per abitante è diminuito del 30% a causa dei cicloni).


La diffusa corruzione, la scarsa presenza delle istituzioni e la debolezza della classe politica, l'esistenza di una classe elitaria molto chiusa e ridotta che controlla e dispone della maggior parte dei beni primari, concorrono a peggiorare e a mantenere inalterata la situazione.


Le proposte formulate dalla Banca Mondiale sono purtroppo quelle già ripetute svariate volte: necessita di crescita economica, amministrazione stabile e attenta, lotta alla corruzione, miglioramento dei servizi sanitari ed educativi e delle attività lavorative.


Forse i responsabili della Banca Mondiale, però, dimenticano (o fanno finta di dimenticare!) che per attuare le loro proposte occorre una classe politica differente, delle istituzioni efficaci, un buon uso del denaro pubblico, ecc., cioè un cambiamento radicale che non è possibile ottenere!


Risultato finale: la Banca Mondiale è sul punto di erogare un ulteriore finanziamento di 200 milioni di dollari al Paese, ma il denaro verrà versato proprio in quei servizi e a quelle persone e istituzioni così fortemente criticate nel rapporto! Quali risultati reali potranno essere ottenuti, alla fine ?


Quasi contemporaneamente l'UNICEF e L'OMS, attraverso i loro rappresentati in Madagascar, hanno segnalato come il Paese risulta essere uno tra il più elevato numero al mondo di bambini non vaccinati per le malattie base dell'infanzia. Più di 300.000 bambini di età inferiore a un anno, per esempio, non hanno ricevuto alcuna dose dei 6 vaccini prevista nel calendario vaccinale nazionale. Le cause sono la scarsa presenza dei servizi vaccinali e di personale incaricato: oltre il 40% dei genitori interpellati ha spiegato che i loro figli non sono stati vaccinati perché i centri erano troppo lontani dalla loro residenza (decine di chilometri!). Il tasso di bambini che hanno ricevuto tutte le dosi previste è paurosamente diminuito e oltre un terzo di coloro che avevano ricevuto le prime dosi dei vaccini, poi non hanno più ricevuto quelle di richiamo.


A causa di questa situazione si è assistito alla "ricomparsa " della poliomielite. Da settembre 2020 ad oggi, oltre 200 casi sono stati ufficialmente registrati, tra i quali pure un giovani di 24 anni. Ma il numero è sicuramente superiore, poiché nelle regioni isolate mancano i servizi sanitari dove poter valutare tale patologia.


L'UNICEF ricorda come la poliomielite sia una malattia estremamente contagiosa, che attacca il sistema nervoso e può comportare una paralisi fino alla morte dei soggetti (era endemica nei Paesi sviluppati, compresa l'Italia, fino al metà degli anni 60'); non esiste un trattamento curativo radicale della malattia e la sola maniera efficace di prevenire tale patologia è quella di attuare la vaccinazione della popolazione a partire dai bambini e migliorare l'igiene per ridurre la circolazione del virus.


Inesorabilmente emerge un altro problema: per poter procedere alla vaccinazione occorre non solo avere a disposizione il vaccino e il personale, ma anche i mezzi per conservare il vaccino e trasportarlo mantenendo la catene del freddo, poiché deve essere refrigerato. Come risolvere facilmente e operativamente questo problema nella estese regioni isolate dell'isola?

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