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Marco Sanlorenzo

Madagascar: la situazione in attesa delle elezioni presidenziali


Le elezioni

Oggi, 16 novembre, si terrà in Madagascar, salvo imprevisto o ulteriore rinvio, il primo turno delle elezioni presidenziali (il secondo turno è fissato per il 20 dicembre).


Il Presidente uscente , Rajoelina, sfida l'opposizione composta da 11 partiti/gruppi che non ha saputo ancora una volta esprimere un unico candito, favorendo così la sua probabile conferma.


Costui si è accaparrato tutti i massa media (tv, radio, giornali) e spazi pubblici significativi, galvanizzando la popolazione con un programma populista, irrealizzabile ad una attenta analisi, che è orientato alla costruzione di edifici scolastici e università e al miglioramento dei trasporti e della sanità, ma che non tiene in nessun conto la disastrata economia.


Il Presidente ha il pieno appoggio e sostegno dell'ex potenza coloniale, la Francia, e durante la lunga campagna è pure emerso che, senza in alcun modo informare i cittadini e i parlamentari, possiede da anni la cittadinanza francese insieme ai familiari, acquisita negli anni in cui era particolarmente a rischio di essere destituito.


Questa notizia ha infiammato l'opposizione che, questa volta compatta, sostiene l'ineleggibilità del Presidente e quindi la eventuale nullità di una sua riconferma. Ci sono stati e ci sono continui tafferugli e scontri tra i differenti sostenitori, mentre i militari, come in passato, non si sono schierati e aspettano l'evoluzione della situazione.


La libertà in Madagascar

Nelle scorse settimane, e in piena campagna politica, sono state pubblicati due importanti report da parte di Organizzazioni Internazionali. Nella valutazione dell'indice di libertà (individuale, della stampa, ecc.) il Madagascar è scivolato dal 60° al 70° posto; comunque meglio di diverse nazioni africane, ma del tutto insufficiente dato il carattere di "Repubblica Democratica" e di un sistema parlamentare teoricamente libero e dove vige il il sistema presidenziale alla francese.


La povertà

L'indice della povertà globale pubblicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO) è più drammatica e colloca il paese tra le 30 nazioni più povere della terra!, nello specifico al 14° posto di questa triste statistica.


L'epidemia Covid, senza contare la prolungata siccità nel sud dell'isola e i vari devastanti cicloni, ha determinato il colpo di grazie alla già fragilissima economia e si è assistito ad un deterioramento delle strutture socio economiche e delle infrastrutture.


Almeno i due terzi dell'intera popolazione vive sotto al soglia della povertà e ha una seria difficoltà alla mera sopravvivenza.


Il nostro impegno

In questo contesto il sistema sanitario è quasi inesistente, fatto salvo nelle grandi città. Le regioni periferiche e il Sud sono abbandonate a se stesse e appare quindi ancor più importante la nostra presenza a Isoanala, unico presidio ospedaliero sufficientemente dotato ed equipaggiato per fare fronte ai principali problemi sanitari della popolazione, nonché il nostro sostegno agli ambulatori delle Suore Francescane dell'Immacolata di Palagano che si occupano della povera popolazione in paesi circostanti la capitale e del servizio ambulatoriale che Suor Annick offre a Tanjombato, una città satellite della capitale, giudicata la più povera della regione.

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