Dopo il ciclone Batsirai, il 22/23 febbraio la costa est (regioni meridionali) è stata colpita dal ciclone Emnati. L'epicentro si è avuto nella regione Manakara-Manajary con venti superiori a 170 km /ora e forti piogge: risultano ufficialmente 15 morti, distruzioni di abitazioni, strutture, allagamento dei campi e distruzione delle culture. Il risultato comporterà non solo problemi di alimentazione della popolazione, ma anche il peggioramento della situazione sanitaria con incremento della malaria e delle malattie gastrointestinali.
Dall'inizio di gennaio ad oggi il Madagascar è stato investito da due cicloni (Batsirai e Emnati) e due tempeste tropicali (Ana e Dumako) che hanno determinato la morte di almeno 205 persone e il coinvolgimento di oltre 400.000 individui, 169.000 dei quali hanno avuto gravi danni alle abitazioni, mentre il passaggio dell'ultimo ciclone Emnati ha costretto oltre 200.000 bambini a non poter frequentare le attività scolastiche per la distruzione delle classi o alla loro totale inagibilità (fonte Ocha, Nazioni Unite).
La cultura del riso ha sofferto maggiormente, con oltre 60.000 ettari resi inagibili per inondazioni e insabbiamento, ma anche le colture del chiodo di garofano, pepe e caffè (tipiche colture della costa est) sono state gravemente colpite.
La situazione è di tale gravità che si prevedono conseguenze fino al 2023!
Nelle settimane precedenti è stato pubblicato uno studio molto accurato e serio (World Weather Attribution) sulla drammatica situazione delle regioni centro - sud del Madagascar interessate da una severa e prolungata siccità e dagli effetti devastanti dal passaggio di periodici cicloni.
In questo studio, che ha visto al lavoro studiosi appartenenti a prestigiosi istituti internazionali, si è giunti alla conclusione che il cambiamento climatico ha sicuramente influenzato la situazione attuale, ma che anche fattori di particolare vulnerabilità della popolazione hanno giocato un ruolo fondamentale per aggravare la situazione. L'importante riduzione delle piogge durante gli ultimi due anni è perfettamente sovrapponibile alla situazione che si è avuta nel 1990/92 con le stesse caratteristiche e, purtroppo, con le medesime conseguenze.
La mancanza di canalizzazioni, depositi e serbatoi di acqua piovana, distribuzione efficace, controllo irriguo e costruzione di piccoli sbarramenti e pozzi hanno determinato una situazione di estrema fragilità e vulnerabilità della popolazione come avrebbe dovuto insegnare la siccità degli anni 90. Il governo centrale non è minimamente intervenuto durante gli ultimi 3 decenni per migliorare la situazione e l'estrema povertà della popolazione ha impedito qualunque iniziativa privata / di villaggio e purtroppo non si vede una evoluzione positiva per il prossimo futuro!
La situazione economica del paese si è ulteriormente degradata durante l'epidemia Covid con il blocco pressoché totale del turismo (fonte di preziose entrate valutarie) e netta riduzione delle esportazioni con il crollo del commercio estero durante gli ultimi 2 anni.
Questo contesto può forse spiegare, durante la recente urgente Assemblea Generale ONU riunita per condannare l'invasione russa dell'Ukraina, la decisione del Presidente e del Governo Malgascio di astenersi e quindi non votare a favore di condanna e sanzioni, forse nella speranza di poter avere futuri aiuti economici e commerciali.
Video Ansa
Comments