Siamo arrivate la sera del 14 marzo in capitale. Ad una prima occhiata la capitale ci è sembrata più pulita rispetto agli anni passati.
Il viaggio verso Isoanala è stato lungo e difficile. Le strade sono sicuramente peggiorate rispetto all’anno precedente, piene di buche e con asfalto rimosso in alcuni tratti.
Durante il viaggio abbiamo fatto diverse soste: a Fianarantsoa per incontrare i ragazzi che sosteniamo negli studi universitari. Ci hanno fatto tutti e quattro una bella impressione, sembrano ragazzi molto motivati.
Siamo anche state a vedere l’orfanotrofio. Suor Jean, la direttrice dell’orfanotrofio, ci ha raccontato che nell’ultimo anno hanno avuto un aumento dei lattanti in quanto le famiglie non riescono a mantenerli.
Parlando con Suor Susanne, ci ha detto che dovranno prendere altri 60 bambini orfani da un altro istituto pubblico.
Altra tappa a Zazafozy, li abbiamo fatto un giro nella scuola gestita dalle Suore.
I bambini sono tanti e di tutte le età, circa 180, la responsabile della scuola, che ci ha accompagnato, durante la visita ci spiega che circa 80 bambini non riescono a pagare la retta mensile e quindi sono loro a farsene carico.
Circa 40 di questi bambini, visto il grado elevato di povertà restano a mangiare da loro, in modo da garantirgli almeno un pasto al giorno.
Tutte le classi che abbiamo visitato, ci hanno accolte con canzoni, saluti e grandissimi sorrisi.
Arrivate ad Ihoshy abbiamo iniziato la pista, anche questa decisamente peggiorata, però almeno quest’anno non ci siamo impantanate...
La tappa successiva è stata Betroka da Suor Rosette che come al solito ci ha accolto con calore e gioia.
È sempre piacevole passare qualche ora con lei e l’energia che sprigiona è contagiosa.
Ci ha raccontato che la pompa (inviata dall’Italia circa 8/9 anni fa) che serve per prendere l’acqua dal fiume si è rotta, e che non riesce ad irrigare i campi di riso. L’anno scorso ne ha presa una qui in Madagascar, ma anche quella si è rotta praticamente subito.
Ci attiveremo per trovare il pezzo da sostituire.
Ad Isoanala siamo arrivate il 18 marzo e rivedere Suor Francoise e Suor Edvige ci ha fatto commuovere.
Ci è sembrato strano però che non ci fossero né Suor Albertine, con quel sorriso meraviglioso, né Suor Georgine il nostro punto di riferimento da oltre 12 anni.
Il nostro soggiorno a Isoanala ci ha permesso di conoscere il nuovo medico, di lavorare insieme e capire il loro operato.
Come già pubblicato, il dott. Arnaud giovanissimo, solo 27 anni però ci ha fatto una bella impressione, molto bravo e preparato ed insieme a Madame Virginie, la nostra anestesista e le Suore lavorano molto bene e ci sono sembrati molto affiatati.
L’ospedale è ben tenuto, pulito. La pediatria è tutta bella colorata.
I casi di malaria, soprattutto nei bambini sono stati numerosi e per alcuni di loro è stato necessario l’ospedalizzazione per poter effettuare la terapia, ma nonostante questo, ne è morto uno di 4 anni, arrivato in coma e una ragazza di 23 anni arrivata dopo tre settimane di febbre con dispnea.
Abbiamo visto alcuni casi di decesso fetale perché la strada da percorrere per arrivare in ospedale a volte diventa troppo lunga, ci hanno messo più di tre giorni!!!!
Nelle casette per i lebbrosi, Suor Amodee sta allestendo sopra i letti le zanzariere.
Alcune casette sarebbero da sistemare. Porteremo anche questa necessità da discutere nel direttivo in Italia.
I pannelli solari funzionano solo di giorno, alla sera la corrente non c’è; solo la casa del medico ha la corrente anche la notte (lui tiene accese le luci fuori perché ha paura dei banditi). A ottobre dovrebbero però arrivare le nuove batterie che permetteranno di avere corrente per tutti e a tutte le ore.
Il pozzo per l’acqua funziona bene.
Quest’anno abbiamo passato il giorno di Pasqua e Pasquetta con le suore. La messa è durata circa 4 ore!!!!! Però è stata piacevole ascoltare i loro canti e balli e le loro usanze.
Pasquetta siamo state alla festa parrocchiale, abbiamo pranzato con i bambini e le suore tutti insieme e ci siamo divertite con loro.
In ambulatorio da suor Florine siamo andate due giorni.
I pazienti che vede sono tanti, tanti bambini con malaria e denutriti che provengono da villaggi sperduti.
Ci piacerebbe quest’anno lavorare per poter organizzare un progetto nutrizionale utilizzando farine arricchite e moringa.
Abbiamo visto in ambulatorio una lattante, di circa un mese, un mese e mezzo di soli 1,100 Kg, la mamma l’aveva portata in ambulatorio per la tosse ma aveva un addome globoso e la piccola era poco reattiva.
L’abbiamo ospedalizzata ma purtroppo è morta dopo qualche giorno.
Siamo state anche a Mananovy per una rilevazione dello stato di nutrizione dei bambini. Anche qui abbiamo trovato casi di malnutrizione di medio/grave stadio.
Quest’anno ci siamo ritagliati due giorni di relax al mare durante il nostro viaggio di ritorno.
Siamo state ad Ifaty, località vicino a Tutelar, molto turistica però molto carina e dobbiamo dire che ci siamo rilassate.
L’impressione del viaggio è stata molto positiva.
I saluti sono, come sempre fatti di lacrime ed abbracci, e sempre più difficile aspettare un anno intero per rivederci.
Veloma, arrivederci, au revoir
Mary e Silvia
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