La situazione sanitaria del Madagascar ha avuto un tragico epilogo verso la fine del 2018 con lo scoppio di una epidemia di MORBILLO, che apparentemente sembrava essere controllabile, con alcune decine di decessi (specie negli infanti di 3-18 mesi) e alcune migliaia di contagiati. Purtroppo il bilancio ufficiale apparso il 16 febbraio 2019 è molto più drammatico: 922 decessi accertati con circa 50.000 contagiati, bilancio non solo provvisorio, ma molto al di sotto delle realtà, poiché molte regioni dell'Isola sono isolate a causa della stagione delle piogge e perché molti casi deceduti non sono stati dichiarati. È la più grave epidemia di morbillo mai apparsa in Madagascar dall'indipendenza (1960) e attualmente pare molto difficile contenerla, con comparsa di casi tra i giovani e gli adulti e con un netto aumento delle gravissime complicanze dovute all'infezione virale.
La stragrande maggioranza dei casi interessa soggetti non vaccinati poiché, a causa del collasso del sistema sanitario malgascio, già da molti anni, nonostante ufficialmente si sia proceduto a regolari campagne vaccinali, in realtà molte persone non sono mai state vaccinate. La situazione alimentare, inoltre, peggiora ulteriormente le condizioni cliniche, la denutrizione diffusa, specie tra i più piccoli, l'estrema povertà (il Madagascar è tra i 30 paesi più poveri di tutto il globo), la mancanza di medici,infermieri e di medicinali per aiutare i vari soggetti colpiti.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha lanciato l'allarme e sono state predisposte equipes mobili per vaccinare, ma la dislocazione geografica della popolazione non aiuta e la diffidenza, analfabetismo, sfiducia e rassegnazione dei malgasci certamente non è di aiuto.
In Italia vi sono persone disinformate (o meglio, male informate) che dibattono l'utilità dei vaccini e organizzano movimenti NO VAX; dall'altra parte del globo la gente muore proprio perché NON VACCINATI:, questo dovrebbe farci molto riflettere!